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    elezioni presidente e consiglio provinciale di Trento 26 ottobre 2003
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Donata Loss


Loss Donata

è nata a Rovereto il 23.12.1947. Assessore all’Università, alla formazione ed educazione permanente di Rovereto, Comune di cui è stata vice-sindaco. Laureata in lettere moderne, insegna nella Scuola media “Luigi Negrelli”. È stata co-fondatrice della lista “Cara Città”, prima, e di “Con Rovereto”, poi.

«IL TRENTINO NON DEVE ESSERE PIU’ USATO COME UNA PISTA DI ATTRAVERSAMENTO»
Intervista a Donata Loss, de “La Cronaca”
di sabato 11 ottobre 2003
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verdi e democratici per l'ulivo


Il Trentino È un mondo, non un prodotto

Usando il termine “ambiente” ci riferiamo solitamente alle caratteristichenaturali di una regione; ma l’ambiente è costituito
anche dalle qualità culturali di una terra.

Un progetto di tutela e di sviluppo dell’ambiente, se vuole essere ricco e completo, deve integrare i due valori: ed è per questo che noi consideriamo il Trentino come un mondo, ricco di caratteristiche inimitabili per natura e per cultura.

Un crocevia di cultura, grazie alla posizione geografica. Un laboratorio per la mondialità, grazie alla compresenza di lingue diverse e differenti culture. Un mondo di solide istituzioni che tutelano le risorse naturali e le tradizioni sociali, l’arte, la cultura.

Un contesto in cui agiscono importanti attività di cooperazione e di sostegno economico e sociale. Un territorio in cui si studia con gusto, si visitano incantevoli mostre, si fanno esperienze ambientali significative.

Il Trentino è però anche una terra di disagio sociale e di chiusura culturale, di sofferenza economica, nuove povertà e servitù finanziaria; un territorio pensato anche come un prodotto da vendere, con le sue caratteristiche trasformate in “offerte di mercato”.

Un territorio inserito in un circuito economico globale, spinto verso uno sviluppo “pesante” da strumenti e strategie che richiedono alti costi sociali e trovano un limite nei flussi economici mondiali.

Chi vuole disegnare il futuro del Trentino deve perciò fare i conti con i limiti dello sviluppo; impostare una “cultura del limite” è dunque il modo per affrontare un passaggio di soglia già annunciato da preoccupanti modificazioni climatiche e dalla conseguente rarefazione delle risorse necessarie alla vita di tutti e di ciascuno.

Indubbiamente il Trentino non può, non deve chiudersi al processo di crescita; ma può scegliere se far crescere i propri figli come “recettori“ di decisioni prese altrove a sostegno di un mercato globale indifferenziato, o come protagonisti del proprio destino.

Scegliendo di farne individui e non yesmen, al centro del progetto di sviluppo si stabiliscono la cultura e l’educazione non come semplici ancelle dell’economia, ma come anticipatrici delle scelte economiche. Saperi ed intelligenze pratiche e scientifiche garantiscono quella che possiamo chiamare una forma di sviluppo “leggero”.

“Leggero” perché sceglie di darsi un limite, desiderando rispettare la natura geografica e culturale del territorio, e perché affonda le radici nella conoscenza delle risorse e nella capacità di riconoscerne il valore.

L’educazione e la formazione delle capacità umane diventano quindi l’idea forte per la emancipazione del territorio; l’economia della informazione e della formazione si fanno strumento di futuro.

La cultura in tutte le sue accezioni, da quella scientifica a quella storica a quella economica, costituisce di conseguenza il fattore di sviluppo del territorio, insegnando a valorizzare quella chechiamiamo la specificità del Trentino, generata dal suo straordinario patrimonio di paesaggi, avvenimenti storici, tradizioni sociali e dalla sua capacità di non distruggere tutto questo.

Conoscere le risorse della propria terra e riconoscerne il potenziale potrebbe cambiare l’atteggiamento dei giovani trentini che altrimenti esprimono, in misura crescente, il desiderio di uscire dalla provincia, di non investire qui le loro speranze ed i loro desideri.

Di fronte alle difficoltà dei giovani – e non solo dei giovani – di sentirsi bene, di sentirsi “a casa“ nella propria terra, emerge la domanda su quale sia la vera “identità” del Trentino. Il frutto di un progetto culturale in parte ancora inedito, che spinga a cercare quel che potrebbe esserci utile, e ci metta in grado di trovarlo. Un’identità come capacità di essere davvero ciò che siamo e che vogliamo essere.

Possiamo scegliere tra un’economia dei luoghi e un’ economia dei flussi e decidere di essere coerenti con la nostra scelta. Pensare all’aria, all’acqua, ai parchi naturali, alle istituzioni culturali e formative, al Mart, all’Università come a splendide risorse del nostro territorio.

Strumenti per uno sviluppo appropriato alle caratteristiche della nostra terra. Strumenti di vita, di convivenza, di emancipazione.

Donata Loss

 

Alcune nostre proposte tematiche:
(in PDF)

per il clima

per gli animali

per il traffico

per la valdastico

 

Il giornale elettorale
in PDF:

pagina 1
pagina 2
pagina 3
pagina 4-5 candidati
pagina 6
pagina 7
pagina 8

 

i poster della
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